27/07/09

True Colors




If this world makes you crazy
and you take in all you can bare
You call me up- because you know I'll be there


I can see your true colors.


25/07/09

Credici



La gente è matta, si sa, ma la cosa ancora più grave è che crede a tutto, anche ai matti appunto. E' un circolo vizioso.
Visto che tanto avete capito dove voglio andare a parare allora vi sorprenderò con un esempio che si allontana da quello che pensavate di aver intuito.
Mettiamo che in un'ora X di una sera X di un giorno X (e a questo punto devo metterne un'altra) di un mese X qualcuno vi dica che siete speciali, persone meravigliose. Ci credete no? ve lo sta dicendo un amico, quindi deve essere per forza vero. Perchè? e poi perchè ci credete solo se magari è qualcun altro a dirvelo? voglio dire... lo sapete come siete, non siete speciali, siete voi stessi e basta. Poi magari quell'amico dopo un po ha già cambiato idea (capita).

Ora arrivo al punto.

E' che c'è sempre questo bisogno di credere a qualsiasi stronzata, anche se a dirla è un babuino sdentato con un tipico accento messicano.
Questo bisogno di enfatizzare tutto, di raccontare favole, di rendere le persone, la vita, ancora più bella di come è realmente, di renderla diversa.


Io credo di no, che non sia necessario. Le illusioni fanno male quando smettono di essere tali.
La vita preferisco viverla così com'è.

23/07/09

L'universo è rotondo



"Quando Seme lasciò il mondoSeme, in realtà non lo lasciò. Come può qualcuno lasciare se stesso? E quale dei due era il Seme che conosciamo? Se ne andarono uno di qua e l'altro di là, o forse uno di là e l'altro di qua, giacchè erano la stessa cosa, e non faceva differenza da che parte andassero, perchè erano Seme. E davvero erano due, o solo uno? E poi qua o là nell'universo è la stessa cosa, perchè l'universo è rotondo, e da qualunque parte si vada, si va da qualunque parte."
(Roberto Piumini)

E' vero che quando si lascia qualcosa o qualcuno si perde inevitabilmente un po di noi, ma è vero anche che a volte mentre si è impegnati a seminare in un nuovo terreno capita di incontrare nuove persone o di rivedere quelle che pensavi di aver perso. Le guardi negli occhi mentre parli o mentre parlano e vedi qualcosa.. altre volte invece non ci vedi nulla, ti limiti ad ascoltare.

"Non trovare gli occhi di qualcuno può cambiare il corso delle cose."
(Loredana Fiorletta)

Si, dicevo che ci sono persone che basta guardarle negli occhi per tornare a casa. Non si sa come accada, accade e basta. E così quel poco di noi che credevamo di aver perso lo ritroviamo in un'altra casa, che è come casa nostra. Con questo non significa che tutte le case sono uguali, assolutamente no! Siamo noi che non lasciamo mai noi stessi, la nostra casa, e tutte le persone che ci sono entrate, che hanno lasciato il loro profumo e che sono andate via oppure che aspettano lì e ci sono da sempre. Ce le portiamo sempre dietro, a volte senza neanche rendercene conto diciamo qualcosa o facciamo delle scelte che sono una conseguenza di quello che abbiamo trovato in quelle case. Segnali impercettibili.
Capita anche di doversi spostare molto lontano, per forza, in questi casi non bisogna lasciarsi prendere dal panico. C'è sempre qualcuno che si prenderà cura della nostra casa, senza dimenticarci e senza farsi prendere dalla sindrome del "giocattolo vecchio abbandonato in un angolo".

Non lo so neanche io cosa volevo dire con questo post. Una persona mi ha fatto pensare alla lontananza forzata, alla malinconia per le cose perse e all'entusiasmo per quelle nuove. Una bilancia che a volte pende da una parte e altre volte dall'altra.
Caro Paolo, ci sono persone dalle quali è impossibile separarsi, il corpo ha una memoria indelebile, e ogni volte che le rivedrai sarà come tornare a casa.

13/07/09

Postazione 6/Inferno 37



Eccola qui la mia gabbia.
A volte la realtà appare più chiara nei sogni che nella loro cripticità ci dicono chiaramente qual'è il punto della situazione, un riassunto insomma, una piccola mappa di come ci stiamo muovendo, ma soprattutto di come ci siamo mossi e a volte anche di come ci muoveremo. La nostra vita a metafore. Sondaggi di un'esistenza.

Si, ora mi occupo di indagini statistiche e di esperimenti personali sulla comunicazione (a tempo perso). Darsi un tono e mantenere in piedi un discorso pallosissimo non è facile, ci vuole una certà predisposizione all'intrattenimento, ci vuole fantasia, simpatia e anche una certa esperienza nel portare il discorso dove si vuole. "Signorina ma sono io che la faccio ridere oppure è sempre così?" "No guardi, rido anche da sola.. altrimenti si muore di noia."
Faccio le me analisi e traggo conclusioni, sondaggi personali insomma.

Questa settimana mi va di riassumerla così:

"Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi."
(Joseph Conrad)

08/07/09

Equilibrio



Nel momento più importante
in cui percepisco il tutto
mi riguardo mi comprendo
è determinante
e rifletto per capire
quello che ho lasciato
incurante fino a quando
non ho pianto tanto

e ritorna fuori l'empatia che ho dentro
non me ne vergogno affatto, affatto
e ritorna fuori gioia e dolore


Una spinta da quel troppo da fare che ti sbilancia in avanti, una carezza da quella piccola soddisfazione che ti rimanda indietro. U
n'inaspettata gomitata da quel tanto da dare (dare a chi?) che ti piega su un lato, quella breve chiamata, una sorpresa, un pensiero per te (tutto per me!) che ti rimette dritto. Un pugno pesante da quella sensazione di inadeguatezza che ti schiaccia, il tempo, la corda elastica dove cammini che ti riporta su e di nuovo.. in equilibrio precario.