15/06/09

Autenticità



«Il piacere può basarsi sull’illusione, ma la felicità riposa sulla verità. Solo la verità può darci ciò di cui la natura umana è capace.»
(Nicolas De Chamfort)

«Tutto è diventato business, ogni cosa deve funzionare ed essere utilizzabile. Non esiste un sentimento di identità, esiste un vuoto interiore. Non si hanno convinzioni, né scopi autentici.»
(Erich Fromm)

«Come si è potuta esercitare tale repressione?
La rivoluzione delle telecomunicazioni ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.»
(Pier Paolo Pasolini)

Morpheus: «Matrix è ovunque, è intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»
Neo: «Quale verità?»
Morpheus: «Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene. Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore. Una prigione, per la tua mente.»
(Matrix)

"Le espressioni di libertà, come l'arte e la poesia, sono in lotta contro la loro degenerazione nel moralismo e nella falsificazione della realtà.
Ma questa battaglia per la sincerità dei gesti e degli sguardi, per l’autenticità per ciò che ci attrae e riempie la nostra vita, oppure che la svuota e la rende vuota, questa battaglia ha un’importanza capitale per la difesa degli esseri umani. La poesia, come ogni altra forma d'arte, ci racconta della dimensione contingente e particolare degli interessi umani, della molteplicità e la diversità degli orizzonti di vita. Da essa, come dalla buona arte, apprendiamo come distinguere tra ciò che è profondo e ciò che è banale, tra il sentimento autentico e il sentimentale, tra l’equanime e il tendenzioso. Apprendiamo lo sforzo di superare le fantasie personali per descrivere la realtà nella sua varietà, che nessuna ideologia o religione può mai racchiudere in una formula."
(Stefano Giovanardi)


Chi siamo senza identità, senza autenticità? Automi meccanici, pecore che seguono il gregge.
Vuoti.
E' questo che stiamo diventando. Vaghiamo privi di personalità, lasciamo che altre menti, altri sistemi, influenzino e modifichino i nostri pensieri, i nostri desideri. Lentamente cambiamo le nostre priorità, permettiamo che la loro realtà sia anche la nostra realtà. Modifichiamo senza neanche rendercene conto il modo di comunicare, di esprimerci, di parlare, di scrivere.. ecco, come se questi due puntini (che sono miei e mi rappresentano perchè li io ho sempre usati) all'improvviso diventassero tre.

Un lavoro costante, subdolo, lento e irreversibile, come la goccia che scava la pietra.
Lasciamo che accada. E poi abbiamo il coraggio di chiederci chi siamo?

Ci rubano la nostra autenticità per renderci tutti uguali, la chiamano "omologazione".
E' questo che vogliamo?

Salvate la vostra unicità!


1 commento:

Ladoratrice ha detto...

ci rubano? forse ci lasciamo rubare... allora basta opporre resistenza ;-)